L'autostima al maschile - Karakter Coaching School

L’autostima al maschile

Autostima sembra essere una parola tutta al femminile. Il piacersi, il piacere, l’essere sicuri di sé, avere consapevolezza delle proprie possibilità, farsi valere nel mondo del lavoro. Spesso l’autostima da conquistare o riconquistare sembra un tema proprio più del mondo femminile che maschile, ma così non è. L’autostima ha molte sfaccettature e origini familiari che poi diventano patrimonio emotivo e psicologico dell’individuo. Questo tanto per le donne quanto per gli uomini. In una società sempre più vocata all’apparenza, all’immagine e alla comunicazione, la differenza dell’autostima tra maschile e femminile, che per generazioni ha distinto i due generi, oggi non ha più ragione d’essere.

Dentro e fuori di noi

L’aspetto estetico, ciò che di noi si vede dall’esterno e il mondo interiore, ciò che noi percepiamo di noi, stanno viaggiando sempre più appaiati e si sovrappongono. Se per le donne il trucco, gli ornamenti, la cura del corpo ha da sempre rappresentato un modo di essere al mondo, per gli uomini è una scoperta recente. Culturalmente cambiata la nostra società, almeno quella occidentale, all’uomo oggi piace apparire esattamente come piace alla donna. Da qui la cura del corpo, l’attività fisica per rimanere in forma anche a 50 anni, la cura dei capelli, della barba, di un corpo scolpito, di denti bianchi, di rughe da levigare.

Tutti gli uomini, nessuno escluso, oggi cercano di curare il proprio aspetto esteriore più dei propri padri. Alcuni lo accettano di buon grado e senza pudori o vergogne riempiendo il bagno di creme, di nuove brillantine (per chi i capelli li ha ancora), di rasoi e dopobarba anti age. Altri lo vorrebbero, ma per pigrizia alcuni e per reazione altri, lo snobbano e criticano, portando avanti l’idea dell’uomo rude, grezzo, che come la buona tradizione impone “adda’ puzzà”.

La cosmesi maschile: i dati

I dati statistici, tuttavia parlano da soli: il Beauty Report 2016 sul valore della cosmesi in Italia condotto dalla COSMETICA ITALIANA”, l’Associazione Nazionale delle Imprese Cosmetiche, vede una crescita del +6% nel 2015 del settore industriale cosmetico in generale rispetto all’anno precedente, con un valore pari a oltre 10 miliardi di euro.

Secondo lo studio condotto dall’Istituto DIRECTA di Milano i consumi della cosmesi maschile in Italia supera i 250 milioni di euro l’anno. Se da un lato è diminuito il tempo che gli uomini dedicano allo svago e agli hobby, è aumentato il tempo che dedicano alla cura del corpo, della propria estetica e dell’alimentazione. Particolare attenzione gli uomini la dedicano alla cura di barba e capelli. Da anni vediamo soprattutto nelle aree metropolitane (Roma, Milano, Napoli) il fenomeno degli hipster, cioè coloro che dedicano particolare cura e attenzione al vestire e alla cura del corpo. Sono di solito imprenditori, manager e professionisti, che vestono in modo ricercato e che curano capelli e barba in modo quasi maniacale. Il termine ha avuto origine negli anni ’40 ad indicare questi uomini barbuti iper curati, dall’abbigliamento spesso vistoso e ricercato. Sono i nuovi “bohémiens urbani”, che da Brooklyn hanno invaso poi le principali città del mondo con la loro moda.

Uomini e autostima

Tutto ciò che funziona va bene, questo ci insegna il coaching, l’arte di saper diventare i migliori alleati di se stessi e di migliorare il proprio benessere. Nell’ultimo seminario residenziale che abbiamo tenuto a Gressoney a maggio, dedicato alla gestione delle emozioni, autostima, carisma e leadership abbiamo lavorato su questo aspetto per migliorare il rapporto con se stessi e la capacità di trovare in sé risorse utili a vivere meglio e migliorare le proprie performance in ambito lavorativo e relazionale.

 

Mario Alberto Catarozzo

 

 

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