LA COPERTA DI LINUS - Karakter Coaching School

LA COPERTA DI LINUS

Linus è un personaggio dei Peanuts, migliore amico di Charlie Brown e porta sempre con sé una coperta. Non si separa mai da essa e la difende ad ogni costo!

Cosa c’entra la coperta di Linus con il Coaching? 

La coperta di Linus rappresenta la nostra comfort zone, una zona metaforica che comprende le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri modi di fare, il modo in cui ci rapportiamo con le altre persone, il nostro modo di pensare, le nostre esperienze di vita personale e professionale

La nostra zona di comfort, se da un lato rappresenta la possibilità di sentirci al sicuro, dall’altra può limitarci nell’esplorazione di nuove e più efficaci modalità di azione e di raggiungere i risultati che ci siamo prefissati

Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. Le nostre abitudini determinano i nostri risultati. Se vogliamo ottenere dei risultati di successo, dobbiamo creare delle abitudini di successo Per creare delle abitudini di successo, dobbiamo allargare la nostra Zona di Comfort e sperimentare nuove attività

“Se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto” Anthony Robbins

Restare sempre nella realtà, difesi dalla nostra coperta di Linus, non ci permette di esplorare, di vivere nuove avventure private/professionali, di provare nuove esperienze! 

Il rischio è quello di restare incastrati nella stessa routine e di vivere una vita monotematica, di vivere come Linus… Attaccato alla sua copertina senza la quale non potrebbe vivere!

Come posso uscire dalla comfort zone? 

L’uomo è un essere abitudinario, fin da quando ci alziamo la mattina al momento in cui andiamo a dormire, ripetiamo schemi di pensiero e comportamenti: il modo in cui ci alziamo, che piede mettiamo per primo a terra, come ci laviamo i denti, su quale spalla mettiamo la borsa etc.

Ogni cosa è un’abitudine.

Ci sono abitudini buone o cattive. Un’abitudine è buona nella misura in cui è utile.

La buona notizia è che possiamo cambiare quelle poco utili in qualsiasi momento.

La meno buona è che è un po’ faticoso. Ci vuole volontà e costanza per un po’ di tempo, 21 giorni dicono sia il tempo necessario per sviluppare una nuova abitudine.

Le abitudini e la zona di comfort sono sicuramente due ostacoli al cambiamento. A noi piace stare comodi, preferiamo lamentarci anziché fare qualcosa per evitarlo.

Anche stare male diventa una zona di comfort, ma che conosciamo, quindi restiamo così.

Cambiare è difficile e fa paura. Paura di fallire. Paura di riuscire.

Paura di correre rischi.

Come il detto: Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che perde ma non sa quello che trova.

E se trovi molto di meglio?

La cosa più bella che il detto non dice: non conta ciò che trovi ma ciò che diventi mentre lo stai cercando. In realtà tutta la nostra vita è cambiamento. Da neonati diventiamo adolescenti poi adulti e infine anziani.

La vita stessa ci dimostra che tutto si trasforma ed è in evoluzione eppure, noi ancora facciamo resistenza, ed è questa resistenza che a volte non ci permette di esprimere al massimo le nostre potenzialità

• La prima cosa quindi è sviluppare una convinzione utile sul cambiamento.

• La seconda cosa è allargare la tua zona di comfort

  • La terza è avere una strategia


(Tratto dal libro, “Fra dire e Fare… Coaching” di Alessandra Abbattista)

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